Dove
Largo Sermoneta
La Fontana del Sebeto: omaggio al fiume sacro di Napoli
Nel cuore di Largo Sermoneta, all’inizio della celebre via Posillipo, sorge la Fontana del Sebeto, raffinato tributo al leggendario fiume che un tempo bagnava l’antica Neapolis.
Progettata nel 1635 da Cosimo e Carlo Fanzago, su commissione del viceré Manuel Zuniga y Fonseca, la fontana riflette il linguaggio elegante e dinamico del barocco napoletano.
In origine collocata sulla Salita del Gigante, oggi via Cesario Console, venne trasferita nella posizione attuale nel 1939, aprendosi finalmente a una suggestiva prospettiva sul mare.
La struttura si distingue per un’armoniosa alternanza di marmo di Carrara e piperno, materiali che esaltano il gioco di pieni e vuoti, curve e linee rette.
Alla base, due obelischi coronati da globi racchiudono il complesso, mentre l’imponente arco a sesto ribassato svela al centro la statua barbuta del mitico Sebeto, affiancato da due tritoni che reggono con vigore gigantesche buccine, da cui sgorga l’acqua.
Il tutto è incorniciato da epigrafi e stemmi araldici: quello reale di Filippo IV, quello del viceré Manuel de Acevedo y Zuniga e quello della città di Napoli, raccontando così, attraverso simboli e arte, l’orgoglio e la storia di un’intera civiltà.
Oggi, la Fontana del Sebeto resta non solo una preziosa testimonianza storica, ma anche un ponte ideale che unisce la memoria antica di Napoli al suo eterno dialogo con il mare.
LA LEGGENDA DELLA FONTANA
Si racconta che, nei tempi antichi, il fiume Sebeto non fosse solo un corso d’acqua, ma un vero spirito vivente, custode della città di Neapolis.
Ogni giorno, le sue acque limpide portavano vita, forza e abbondanza agli abitanti, e il fiume, fiero, osservava la crescita della sua amata città.
Quando Napoli si espanse e il fiume fu coperto e dimenticato, Sebeto, addolorato, pianse. Le sue lacrime non andarono disperse: si trasformarono in pietra, scolpendo la sua immagine di vecchio barbuto, affiancato da tritoni che cantano il suo nome nel vento.
La Fontana del Sebeto, così narra la leggenda, è il luogo dove il suo spirito riposa, vegliando ancora oggi sulla città, riversando acqua e memoria a chi si ferma ad ascoltarne il sussurro tra le onde.
E chi si avvicina alla fontana con rispetto, può sentire, tra il fruscio dell’acqua, un antico canto d’amore per Napoli.